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Quando sembra che hai la sfiga addosso e nella tua vita incontri sempre lo stesso tipo di persone che abusano della tua pazienza, del tuo tempo, che approfittano del tuo lavoro o peggio, che te la fanno sotto il naso, tradendoti, umiliandoti, ferendoti … questo è un punto su cui sarebbe meglio portare attenzione.

Non si cambia facilmente il fuori, tanto meno senza cambiare il dentro.

Le tue storie d’amore finiscono sempre nello stesso modo?

Il tuo rapporto con i superiori al lavoro è teso, non lineare, pieno di malumori e soffri profondamente l’ingiustizia?

Ti capita di avere dei “déjà vu”, ti sembra di rivivere gli stessi momenti e hai come la sensazione di non muoverti, di non crescere?

Questi accadimenti, queste “storie di vita” portano la maggior parte delle persone che le provano a cercare una vita comoda, sempre uguale, monotona, che riservi loro poche sorprese, in parole povere cercano quella che è stata spiegata loro essere “la sicurezza”.

In realtà, questo nasconde una profonda paura di affrontare il proprio nodo karmico, il proprio “compito fondamentale”, la propria “lezione esistenziale” e non c’è paraocchi come la paura per impedirci di vedere chiaramente dentro ciò che ci succede.

La “lezione” che dovremmo imparare ci viene nascosta dalla paura, non la possiamo osservare, non la possiamo risolvere, crediamo nel profondo di non avere gli strumenti, allora ci sabotiamo senza neanche saperlo, spesso infatti “non abbiamo” consapevolezza di quali siano gli ostacoli.

In realtà, molto spesso, non ci ascoltiamo abbastanza in senso emozionale, forse non ne siamo capaci o non abbiamo voglia di faticare per cambiare lo status quo.

È MOLTO COMODO prendere la vita come viene per poi rimuginare, lamentarsi che niente va come abbiamo immaginato. E l’immaginazione è una bella cosa, fondamentale, ma una cosa è sognare ad occhi aperti essendo distaccati dalla realtà, e un’altra avere un’immaginazione propositiva, realmente in grado di far accadere le cose. C’è un abisso in mezzo.

E se prima, lo spazio personale non viene ripulito da quei “nodi karmici” che insistono sulla nostra persona, come possiamo pensare di avere la libertà di creare con la mente? Come possiamo pensare di dare vita ai nostri pensieri, se la maggior parte di essi sono disturbanti?

Da questo blog è bannato il “pensiero positivo”, non serve stare ore su Facebook a condividere frasi del tipo “Oggi l’universo è in armonia con me e io mi specchio nel fantastico rilucere del bagliore dell’alba angelica del nuovo mondo”. Scusa, dove hai lasciato il mio mini pony?

Cosa facciamo qui, pettiniamo le bambole?

Se tu vedessi la realtà per quella che è veramente, non avresti più bisogno di nasconderti nelle fantasie. La bellezza intrinseca del creato è un fiume di gioia in piena.

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Nodo gordiano

Per fare questo è di fondamentale importanza prendere se stessi, fare fagotto, iniziare un cammino, un percorso di presa di coscienza di ciò che si è veramente. Bisogna diventare come Alessandro il grande che recide il nodo gordiano. Soli con se stessi. A confronto con se stessi. Smettendo una volta per tutte di creare ad arte inutili impegni “riempi-tempo” per evitare questo incontro con l’ombra. Perché c’è un motivo. Se sei qui, intendo. C’è una lezione da imparare, profonda e vera, che farà di te una persona reale, e questa lezione è nascosta tra le pieghe della tua paura. E se tu eviti di osservarla, la paura, essa si rispecchia in modo diverso, ti viene mostrata tramite gli altri, sotto forma di ingiustizia, di tradimenti, di continue ripercussioni negative, di cocenti delusioni, di amarezza. Perché una parte di te può essere propensa ad incolpare il governo, gli ex o le ex, la mamma, il papà, i nonni, la sfiga, ma dentro di te sai benissimo che quella mattina non avevi voglia, e quella sera hai preferito uscire a prendere un gelato. e poi fa caldo, e poi ci sono le scie chimiche, il gomblotto, l’invasione delle cavallette.

Non si può lamentarsi che niente funziona, se si passa la vita nella propria zona di comfort. O meglio, si, si può fare, però è un atteggiamento immaturo, infantile che, come conseguenza, provoca una reazione nel campo, che farà accadere eventi che ci spingano verso la direzione che la nostra Anima ha bisogno per crescere.

Spesso anche le malattie.

Malattia = risposta biologica sensata ad un evento a cui non si era preparati (traumatico) vissuto in solitudine.

Evento traumatico vissuto in solitudine = accadimento richiesto dall’Anima per apprendere una lezione non compresa fino a quel momento.

Se hai bisogno di strumenti, puoi iniziare dalle risorse gratuite del mio sito.

Buon lavoro.